Libera circolazione
È più forte di me: quando passo vicino a una casa con le tende aperte, non posso fare a meno di dare un’occhiata dentro. Di solito, guarda caso, all’interno vedo … Continua a leggere
Il cielo in una stanza
Nella stanza dove traduco devo vedere il cielo. Ecco perché la mia scrivania è sempre rivolta verso la finestra, in barba alle prescrizioni che impongono la luce da sinistra; e … Continua a leggere
Tra montagne e colleghi a quattro zampe
Sono passata da uno sgabuzzino senza luce a un angolo sotto un letto a soppalco, prima di arrivare alla “mia” stanza, il mio studio, un posto dove avevo messo un … Continua a leggere
Staticità semovente
In realtà lavoro in una stanza con un divano bianco e un mobile verde, antico, accuratamente non restaurato, ma in primavera (quando è una vera primavera) e in estate (quando … Continua a leggere
Torre di sotto
Il mio studio è la stanza più piccola della casa. È dipinto di verde, un verde che non saprei definire benché sia stata io stessa, tanti anni fa, a scegliere … Continua a leggere
Incido cor meum
La stanza dove lavoro è tutto sommato recente: abito al sesto piano di questo appartamento modenese da poco più di un anno. Alla mia destra ho una porta-finestra che dà … Continua a leggere
Rammendare i ceci
La stanza della mia traduttrice è condivisa con una fornaia, che mentre impasta farina e acqua e lievito e sale e semi pensa a quella forma verbale che nella lingua … Continua a leggere
Sotto gli occhi del Budda
Prima di tutto, luce: il nostro angolo del traduttore è luminoso anche nelle giornate più cupe di novembre, quando il cielo di Milano è completamente immobile e rimane dello stesso … Continua a leggere
Un luminoso spazio abusivo
Lo spazio in cui oggi svolgo la mia attività è abusivo. Nel vero senso della parola. La mia stanza, infatti, è stata ricavata dal terrazzo. Ma la padrona di casa … Continua a leggere